Il momento è cruciale. Dobbiamo far capire che i cittadini sostengono gli articoli della manovra sulle province e che vogliono la soppressione. La reazione è in atto, fermiamola inviando il seguente appello firmato all’indirizzo e-mail lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it
Scarica l’appello (in formato doc già pre impostato e pronto per essere firmato:
Se preferisci puoi compilare tu stesso il documento con il seguente contenuto:
APPELLO AI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Al Signor Presidente del Senato Sen. Renato Schifani
Al Signor Presidente della camera dei Deputati On Gianfranco Fini
In attesa della definitiva e totale soppressione delle province con legge costituzionale che auspico avvenga in tempi stretti utilizzando i disegni di legge e le proposte di legge di iniziativa popolare già predisposti, sostengo i commi dal 14 al 22, compreso, dell’articolo 23 del DL 201 del 6/12/2011 (GU 284 del 6 dicembre 2011 suppl. ordinario n 251) e chiedo al Parlamento, in qualità di cittadino italiano con diritto di voto, di approvarli senza modifiche che possano in qualsiasi modo vanificare gli effetti previsti di riduzione delle competenze e degli organi dell’Ente Province.
In fede (indicare il proprio nome, cognome e indirizzo)
Firma
Gli appelli saranno raccolti inviati al Parlamento prima della conversione in legge del decreto.
LORENZO FURLAN
Coordinatore comitato Riduciamo i costi della politica – Aboliamo le Province
Email: lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it
Tel. 3394084359
Il sito è a disposizione anche per dare diffusione alle diverse iniziative locali sinergiche all’azione generale del comiatto per l’abolizione delle province.
Segnaliamo tra le altre che che sabato 17 settembre 2011 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 in piazza Garibaldi a Luino (VA) è possibile firmare per la proposta di legge depositata da IDV.
Inoltre è possibile firmare per la proposta presso il Comune di Luino in Piazza Crivelli Serbelloni 1.
Lorenzo Furlan
]]>Non ci sono più parole..
Vediamo di passare dall’indignazione all’azione. Riprendiamo la raccolta firme e sommergiamoli di moduli per stabilire cosa vuole veramente il popolo, “sovrano” solo quando fa comodo alla casta…
Chi è indignato al punto giusto si renda disponibile a diventare punto di raccolta di firme per la soppressione delle Provice e si metta in contatto.
Il coordinatore
Lorenzo Furlan
lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it
Continuiamo a tenere desta l’attenzione e a stimolare ogni iniziativa per raggiungere l’obiettivo. Continuiamo a far sentire la pressione ai politici che persistono nel perseguire interessi propri, diversi da quelli dei cittadini.
Il sito si mantiene come riferimento per aumentare il consenzo fattivo per la abolizione delle province e per partire con nuove iniziative concrete. Facciamo sentire che non dimentichiamo e che non molliamo.
Il coordinatore
Lorenzo Furlan
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Usciamo dalla logica del voto contro qualcuno o del voto comunque; se li votiamo vincono loro senza differenziazioni di schieramento e perdiamo noi cittadini. Non lasciamoli fare, facciamo sentire la nostra pressione giorno per giorno.
Ripartiamo con la raccolta di firme a sostegno dei disegni di legge per la soppressione delle Province già depositati da Parlamentari in modo trasversale e che ricalcano strettamente, nella sostanza, la proposta di legge di iniziativa popolare annunciata nella G.U. 58 del 8 marzo 2008.
Unisciti per la raccolta di firme e la diffusione capillare della iniziativa.
Lorenzo Furlan
lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it
339 4084359
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La realtà attuale richiede sempre più che le istituzioni siano vicine, anche territorialmente, ai cittadini, ma siano pure in grado di fornire servizi efficienti: nel primo senso si leggono le istanze federaliste orami alla ribalta del dibattito politico da più di quindici anni, verso il secondo elemento sono invece indirizzati gli sforzi di semplificazione e razionalizzazione che si tentano da alcune legislature (con risultati non convincenti, invero…).
Ebbene, l’abolizione delle Province sarebbe una riforma in grado di coniugare queste due esigenze in modo veramente considerevole.
Le Province nascono e si sviluppano come entità il cui scopo storico è letteralmente opposto a quello dell’autogoverno dei territorio, nonché della vicinanza ai cittadini-governati: nell’impostazione tradizionale sviluppatasi in Francia, importata dallo Stato Sabaudo e poi da quest’ultimo esportata in tutta la Penisola, le Province sono mere articolazioni locali del potere centrale.
Scarica l’articolo oppure continua a leggere nella sezione “Documentazione“
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Il progetto “Non Serve, Non voto” nasce dalla convinzione che, se ri-legittimate dal voto, le Province possano divenire il simbolo della revanche della prassi politica degli ultimi decenni, cancellando in un botto il senso di indignazione popolare emerso con la progressiva occupazione del potere da parte dei Partiti.
Le ragioni che giustificano questa sensibilità sono molteplici e vanno approfondite. La prima, è la presa d’atto di come il sistema economico e finanziario mondiale sia imploso, soprattutto dove vi erano due condizioni concomitanti: l’ alto debito pubblico e l’incapacità di far propria la via, indicata da Obama, di riforme strutturali della spesa pubblica come condizione previa a nuovi, massicci investimenti pubblici.
Il rischio del sistema, in assenza di riforme profonde, e’ di effettuare, con l’erogazione degli aiuti, una colossale operazione di “Buy Out”, ricomprando se stesso, con gli stessi difetti.
I Paesi, per poter recuperare gli investimenti, dovranno essere competitivi, più leggeri, meno costosi nel momento in cui l’economia ed i consumi saranno in grado di ripartire.
Per questo in Italia è indispensabile una completa riforma dello Stato, tesa a ridurre ed ottimizzare l’impatto del settore pubblico, utilizzato come ammortizzatore sociale per decenni.
Ridurre la Casta.
Per arrivare a questo e necessario un momento di palese rottura con il passato, ed insieme la capacità di elaborazione di nuove ed efficaci proposte, utili ad avviare strutturalmente il cambiamento.
In questa prospettiva coabitano l’ elemento pragmatico di breve, e l’ obbiettivo, visionario, di lungo periodo. L’utopia di abolire la casta si concretizza nel progetto di abolizione degli Enti inutili, e con essi di tanti “lacciuoli” che limitano le libertà.
Certamente non risolutiva di per se’, l’abolizione delle Province già richiamata da molti (basti pensare alle proposte di legge di iniziativa popolare presentate dai comitati www.aboliamoleprovince.it, o alle stesse ammissioni dei leader politici) puo’ generare un forte cambiamento all’interno delle istituzioni e del sistema partitocratrico, con effetto slavina.
E’ fondamentale non perdere tempo: imprimere la svolta a primavera promuovendo l’astensione alle provinciali, significa impedire che la partecipazione al voto possa essere interpretata come approvazione, da parte dei cittadini, del regime nella sua conformazione attuale.
L’obiettivo di “Non serve , Non voto” è di creare le condizioni, con l’astensione, per una buona riforma, che andra’ scritta con i migliori costituzionalisti ed economisti del Paese.
Siamo consapevoli di alcune obiezioni relativamente questa scelta, che abbiamo scelto di compiere dopo una profonda riflessione. Sappiamo che qualcuno, soprattutto chi non e’ particolarmente interessato a cambiare qualcosa, lancera’ anatemi sulla democrazia ferita ed il dovere di votare.
Ascoltiamo, ma non ci convincono. Siamo determinati a ribadire, con forza, le nostre convinzioni: votare per una cosa inutile ed in questo momento rafforzerebbe il regime, e noi riteniamo l’Italia non se lo possa permettere.
Il dibattito è maturo. Tra convinti e scettici trova giustificazione la nostra previsione che si crei – sia a livello di classi dirigenti ed intellettuali, sia a livello di cittadini – un ampio schieramento a favore di quest’ipotesi.
Per riuscire abbiamo bisogno del sostegno di tutti: pratico, militante, anche economico per poter affrontare una campagna. Ma soprattutto abbiamo bisogno della partecipazione, anche della Tua che ci stai leggendo in questo momento.
Michele Bortoluzzi
PER ADERIRE: SCRIVI A : nonserve.nonvoto@libero.it ; lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it; oppure telefona: 339 4084359
]]>AGISCI D’ORA IN AVANTI, GIORNO PER GIORNO, CONTINUAMENTE SU UNA O PIU’ DI QUESTE STRATEGIE E CE LA FAREMO.
SE OGNI CITTADINO AGIRA’ CONVINTO DI ESSERE LA GOCCIA CHE PUO’ FAR TRABOCCARE IL VASO CE LA FAREMO, ALTRIMENTI SAREMO DURAMENTE SCONFITTI.
Lorenzo Furlan
lorenzo.furlan@aboliamoleprovince.it – 339 4084359
]]>Il giorno dell’Orgoglio Provinciale celebrato ieri ha proposto, tra i tanti, surreali dibattiti di auto difesa della Casta all’interno dei Consigli Provinciali, un elemento di novita’. A Belluno, infatti, l’istituzione Provincia chiede formalmente, in Consiglio, l’abolizione dell’Istituzione Prefettura, dicendo, sostanzialmente “siamo piu’ utili noi”, ed ammettendo – al contempo – che esistano delle forti sacche di spreco ed inutilita’ nella macchina amministrativa.
Non a caso in Veneto: da qui infatti e’ partito il Movimento “Non Serve . Non Voto” , una proposta di disobbedienza civile al voto per le provinciali lanciata da lcuni imprenditori importanti del Nord Est, tra i quali Massimo Carraro del Gruppo Morellato, Marina Salomon ed altri. Michele Bortoluzzi, piccolo imprenditore del Nord Est e attivista politico per i Diritti Civili è l’estensore del documento che ha raccolto l’adesione anche di Luigi Rossi Luciani (Past President Confindustria Veneto), Massimo Calearo e Stefano Beraldo (AD Coin), ma anche del giornalista Aldo Forbice da sempre impegnato sul fronte degli sprechi, del Professor Curi che si e’ pubblicamente schierato a favore e di oltre 300 cittadini che in poche ore hanno sottoscritto dal sito www.aboliamoleprovince.it la proposta “Non Serve, Non Voto”:
“Il Consiglio Provinciale di Belluno è stato… fantastico…. – spiega Bortoluzzi – ha centrato il punto. Cio’ di cui abbiamo bisogno è di smettere i panni dell’ipocrisia, del silenzio sullo scandalo gigantesco rappresentato dagli enormi sprechi della macchina pubblica, nelle sue diverse articolazioni. Le Prefetture sono uno tra gli Enti poco utili, sovradotate di lussi e confort, sottodotate di competenze, che dovrebbero essere disarticolate. Aggiungo, insieme alle Province e ai piccolissimi Comuni. Ora siamo davanti ad un’istituzione inutile che ne attacca un’altra altrettanto inutile, siamo alla soglia dell’implosione e questo grazie al terrore del giudizio astensionista dei cittadini
Dal Documento sottoscritto dagli imprenditori si sottolinea pero’ che una riforma dello Stato “non puo’ essere fatta a colpi di acetta, ma studiata con cura. Il problema – spiegano i sottoscrittori – è che nessuno vuole toccare nulla e da qui nasce l’esigenza di un segnale, in questo caso il non voto, legittimato anche “filosoficamente” e costituzionalmente , come sostiene il Professor Curi dalla mancanza cronica di rispetto della parola data da parte dei partiti su questi temi.”
Dal documento sottoscritto inizialmente da Carraro, Bortoluzzi, Salomon, Berlado, Rossi Luciani e Calearo emerge come “il non voto alle provinciali rappresenti non il fine, ma il mezzo con il quale i cittadini, le imprese possano far avvertire la necessita’ ed improrogabilita’ delle scelte da effettuare. Non possiamo perdere tempo, vi è una crisi in corso di proporzioni tali da drenare tutte le risorse disponibili per salvare il sistema economico.Non possiamo permetterci altri sprechi“.
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